Torna in scena Safarà. La
bottega che vende l'impossibile può contare su clienti speciali, ma speciali
davvero, di quelli che è meglio non deludere mai... Ebbene sì, esiste un tipo
di cliente in grado di terrorizzare persino Hamlin, lo spettrale gestore di
Safarà!, costretto per questo ad assumere Dylan Dog chiedendogli di ritrovare,
costi quel che costi, un oggetto molto, molto prezioso: il leggendario Piffero
reso famoso dalla fiaba dei fratelli Grimm.
Come ci viene ricordato nell’Horror
Club, che cita come esempi Il battito del tempo, C’era una volta…, L’antrodella belva, Marionette e Attraverso lo specchio, non è la prima volta che
una storia di Dylan Dog prende spunto dalle fiabe. In questo albo Paola Barbato
vi attinge a piene mani non limitandosi al pifferaio magico del titolo, ma
inserendo tanti piccoli omaggi espliciti e non. E sforna una storia strepitosa
almeno fino a metà lettura, con la coppia Dylan-Groucho in gran spolvero come
non si vedeva da anni. Una Barbato quasi sorprendente per come riesce a creare
gag divertenti al ritmo giusto, non proprio il suo pane su Dylan Dog ai tempi
nonostante il suo esordio fosse avvenuto con un “Grouchino” (il non troppo
riuscito Il cavaliere di sventura). Torna Hamlin (notare l’assonanza del
nome con Hamelin) addirittura in veste di cliente di Dylan e il nostro finalmente
si ricorda di lui e del suo negozio Safarà. All’epoca dell’uscita inorridii scioccamente
per la battuta di pag. 22 in cui Dylan dice a Groucho di aver chiuso con le
donne, accecato dall’idea che Barbato potesse cambiare troppo il personaggio,
quando invece è evidente che la battuta viene pronunciata in modo ironico. Per
non sbagliarsi comunque Paola lo tiene “a stecchetto” anche in quest’occasione.
La seconda metà della storia è invece più canonica e decisamente meno
divertente della prima, con l’ormai trito tema dei sognatori, le paturnie
adolescenziali di Polly e la presenza di Hamlin che si fa fin troppo invasiva. L’ultima
pagina ci regala però una sorpresissima, con l’apparizione di un noto personaggio
che sapevamo essere cliente di Safarà già da Il numero duecento. Ai
disegni ritroviamo un Piccatto sempre più spigoloso e stilizzato, uno stile che
comunque ben si adatta all’atmosfera della storia. Stano torna a sfornare una pregevole
copertina che vede Dylan incantare un esercito di non-morti.
Curiosità: (1)Cameo per i Bug-Busters
apparsi eoni prima in Ai confini del tempo. (2)L’Horror Club (inedito)ospita
un disegno di Giorgio Cavazzano che ritrae Dylan e Groucho con il suo
inconfondibile stile. Le strade dell’indagatore dell’incubo e del grande
artista veneziano si sarebbero davvero incontrate qualche anno dopo.
BODYCOUNT: 0
TIMBRATURA: No
CITAZIONE: “C’erano una volta
in un paese lontano lontano.. due fratellini molto poveri.. che vivevano al
freddo.. non avevano nulla da mangiare.. e sognavano di trovare in mezzo a un
bosco.. una casetta di marzapane”
VOTO: 7,5
Soggetto: Barbato (18)
Sceneggiatura: Barbato (17)
Disegni: Piccatto (38)

Bella! Questo è l'anno di Paola Barbato: una storia più bella dell'altra!
RispondiEliminaSì. È questa è pure la meno bella!
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