martedì 30 agosto 2022

Almanacco della Paura 1994 - C'era una volta...

 

Cappuccetto Rosso attraversa il bosco seguita dal sussurro del vento notturno, un mostro sanguinario si muove alle sue spalle e attende l'occasione per divorarla. Per fortuna, ha incontrato Dylan Dog e, insieme a lui, può raggiungere sana e salva la casa della nonna… E trovare la morte!

Esordio solista di Medda che, dopo i tre albi scritti insieme agli altri due membri del “trio sardo” e usciti sulla serie regolare, approda anche sull’Almanacco. A differenza dei colleghi Serra e Vigna il suo contributo alla causa dell’indagatore dell’incubo si manterrà costante per diverso tempo, se pur non sempre frequente. Così come per le storie brevi uscite precedentemente sul primo e terzo almanacco, anche in questo caso il tema è in linea con il dossier principale dell'albo, ovvero, per quanto concerne il 1994, i lupi mannari. Medda, nelle venti pagine a sua disposizione, cerca di riattualizzarli con una versione in chiave moderna e horror della favola di Cappuccetto Rosso, provando a sfornare la chicca ma riuscendovi solo in parte. Forse il finale avrebbe avuto tutt'altro effetto se OCCHIO ALLO SPOILER oltre alla nonna, la licantropa fosse stata la nostra novella Red Hood FINE SPOILER, ma il colpo di scena funziona comunque. L’ironia è veicolata bene attraverso le didascalie e trova il suo culmine nelle sequenze di presentazione dei due “cacciatori”. Piccatto si dimostra ancora in forma da “primi 100” ed è il disegnatore perfetto per una storia come questa. Peccato per la copertina di Stano che, pur avendo più spazio a disposizione, finisce col risultare fin troppo essenziale e quindi anonima, ad eccezione della sinistra magione che compare sul retro.

A chiudere un commento sugli articoli. Il dossier principale sui lupi mannari, scritto da Mauro Boselli, è ben realizzato e tutto sommato esaustivo, pur essendo forzatamente meno ricco di contenuti rispetto a quelli dedicati a vampiri, fantasmi e H.P. Lovecraft apparsi sui numeri precedenti. Resta valido, se pur in formato ridotto, anche il riepilogo dell’annata a livello cinematografico e letterario, mentre quello musicale subisce una notevole contrazione che di fatto ne sancisce la definitiva scomparsa già a partire dall’almanacco successivo. Lodevole il dossier sul Grand Guignol, concepito dal compianto scrittore Andrea G. Pinketts, mentre quello sulle streghe, a firma di Savina Bonomi (in seguito curatrice di Julia), avrebbe giovato di un maggior numero di pagine per essere sviscerato a dovere.

Curiosità: Per l’ultima volta l’Almanacco ospita due storie, anziché una sola, all’interno delle sue pagine. Occorreranno oltre vent’anni, quando la collana verrà ribattezzata “Magazine” nel 2015, per ritrovare una formula analoga.

BODYCOUNT: 3

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “C’era una volta… in una casa ai confini del bosco, una ragazzina… Si chiamava Reba Wood…”

VOTO: 7

Soggetto: Medda (4)                     

Sceneggiatura: Medda (4)

Disegni: Piccatto (16)

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