martedì 30 agosto 2022

Almanacco della Paura 1994 - Risvegli

 

La moglie, il marito e l'amante. Classico triangolo e classico complotto omicida. Sullo sfondo della campagna inglese, si muove, però, qualcosa di imprevisto; un essere senza forma, animato da una fame ancestrale, si risveglia dal suo lungo sonno… In una sola notte, Dylan incontrerà assassini maldestri, resurrezioni impossibili, tradimenti e doppi giochi. Una sarabanda noir pronta a dissolversi nelle viscere del mostro.

Sclavi diverte, Cossu sorprende. Così si può sintetizzare il mio giudizio su questa storia. Tiziano mischia gustosamente Blob – Fluido mortale (1958, per la regia di Yrvin S. Yeaworth) al thriller Blood Simple-Sangue Facile girato dai fratelli Coen nel 1984. Ne viene fuori una tragicommedia con tre improbabili protagonisti e un Dylan leggermente in secondo piano rispetto al sanguinolento triangolo amoroso pre e post mortem. Non viene mai chiarito perché i morti non muoiano (ho sempre ipotizzato un’influenza della “cosa” che però non viene mai esplicitata), ma ciò non inficia la sceneggiatura che si mantiene costantemente frizzante e ricca di colpi di scena. Sclavi anticipa qui il modello della commedia nera e surreale cui si dedicherà spesso, con grande mestiere, nel secondo decennio di vita editoriale dylaniata. La gelatinosa creatura da lui ideata, oltre al blob ricorda Katinka dei n. 64-65 (espressamente citati) e richiama in qualche modo, forse per il suo cibarsi anche di topi oltre che di carne umana, anche Dal Profondo. Dal canto suo il conte Ugolino offre una prova piacevole, tra le sue migliori in assoluto e in sintonia con il mood della vicenda, distinguendosi in particolare nelle sequenze notturne, abilità di cui aveva già dato ottima dimostrazione anche in Ombre.

Un brusco risveglio è stato invece quest'Almanacco della Paura, non per le storie, quanto per la confezione e la grafica. Rispetto ai primi tre usciti, in Bonelli si opta per un materiale lucido, immagini in bianco e nero e caratteri più grandi che riducono giocoforza i contenuti. Con la nuova impostazione del frontespizio almeno Stano avrà, per diversi anni, più spazio per realizzare le cover, uno spazio che si estenderà anche alla quarta di copertina.  

Curiosità: (1)Dylan si reca a Scotland Yard per consultare l’archivio, ottenendo irregolarmente il permesso dal vecchio agente Potts. La stessa cosa era successa nel n. 6, La Bellezza del demonio, benché non vi siano espliciti richiami all’albo. (2) A pag. 66 (32° tavola) Dylan, credendo di avere a che fare con uno zombi, cita Xabaras. (3) Dopo essersi congedato dallo Speciale l’anno precedente, Sclavi saluta anche l’Almanacco con questa storia che sarà l’ultima da lui scritta per la collana.

BODYCOUNT: 4

TIMBRATURA: Sì (1, Babs)

CITAZIONE: “La cosa dormiva... dormiva da venticinque anni ormai… in quella casa… nelle sue profondità… protetta da sguardi indiscreti… e ora si stava svegliando, a poco a poco…

VOTO: 8

Soggetto: Sclavi (88)      

Sceneggiatura: Sclavi (88)

Disegni: Cossu (3)

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