Dylan diventa, suo malgrado,
un'attrazione turistica. Un tour operator ha avuto, infatti, l'idea di
organizzare un itinerario a tappe sui luoghi dove sono avvenuti i più efferati
delitti dei quali si è dovuto occupare l'Indagatore dell'Incubo... Se ne
pentirà amaramente.
Un divertissement che però
diverte poco, se mi concedete il pessimo gioco di parole. Ci aveva già provato
Paola Barbato nel settimo “grouchino”, Il cavaliere di sventura, a
riportare in auge alcuni dei villain che Dylan Dog si era trovato ad affrontare
nel corso della serie e il risultato non era stato certo memorabile, nonostante
fossero stati scomodati grossi nomi come Killex, Mana Cerace, Hamlin e il Dr. Hicks.
Chiaverotti in precedenza aveva tentato un’operazione similare con le ex di
Dylan nel deludente n. 94 La donna che uccide il passato. Con questi
precedenti non ci si poteva aspettare nulla di diverso e infatti Ruju non fa
eccezione. Il buon Pasquale decide di riesumare
per l’occasione tutti serial killer farina del suo sacco, visto che
provengono da sue precedenti sceneggiature: l’“Ago” di L’angelo sterminatore,
Cameron Garko alias Hook l’implacabile,
Timothy Penderwhile di Morte a domicilio, Philip Lark alias La donna urlante e Terence di Polvere di stelle. Tutti antagonisti ben caratterizzati
ma, salvo Penderwhile, non centrali nella
vicenda che li vedeva coinvolti (Ago, Terence) o apparsi in albi non certo indimenticabili
(Lark e Hook). Il soggetto sarebbe stato ben più adatto a una storia breve, con
il tasto pigiato al massimo sull'ironia, qui colpevolmente assente; anche
Groucho è ai minimi termini in fatto di battute. La sensazione è invece quella
di uno stanco riciclo e anche l’idea risolutiva del “mutaforma” sembra un po’ buttata
lì e non mi pare poi così originale. Si salva al solito bene il malcapitato Di
Vincenzo che tornava a disegnare Dylan Dog dopo tre anni di assenza e ben 5 dalla serie regolare. Bravo
soprattutto a realizzare i villain rispettando lo stile dei colleghi che li
avevano disegnati in precedenza, a parte Terence che invece appare molto
diverso da quelli di Roi, il cui tratto è d’altronde difficilmente replicabile.
Non altrettanto si può dire di Stano che in copertina non rende piena giustizia
ai cattivoni in questione: Hook sembra fluttuare, Terence assomiglia più a
Michael Myers, la “donna urlante” non c’entra nulla con l’originale né con
quella che lo stesso Stano aveva ritratto sulla copertina del n. 164.
BODYCOUNT: 8
TIMBRATURA: Sì (1, Sadie)
CITAZIONE: “Ero quasi riuscito
a dimenticarli… ma certi orrori non spariscono mai del tutto. Ritornano sempre!
VOTO: 5
Soggetto: Ruju (62)
Sceneggiatura: Ruju (62)
Disegni: Di Vincenzo (6)
Uscita: dicembre 2005

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