venerdì 28 febbraio 2025

Dylan Dog #194 - La strega di Brentford

 

Sybil Warwick, una donna che visse duecento anni fa a Brentford, un tranquillo paesino della provincia inglese, era sempre stata vecchia; le pareti della sua casa erano gli alberi del bosco, il suo tetto un cielo di stelle. Niente di più facile che una persona così si guadagnasse l'infamante appellativo di strega. E infatti Sybil, un brutto giorno, fu condannata a una pena orribile: fu sepolta nel bosco, ma ancora viva! Da qui nacque la sua sinistra fama. Si dice che rispuntò dalla terra orrendamente trasformata e, ancora oggi, secondo qualcuno, il suo fantasma si aggira tra i tronchi nodosi degli alberi di Brentford in cerca di vittime. Una leggenda, certo, ma Dylan Dog sa bene che le leggende, a volte, possono anche uccidere!

La risposta dylaniata a The Blair Witch Project, film del  1999  (diretto da Daniel Myrick e Eduardo Sanchez) citato più volte nel corso dell’ albo, è una storia tutto sommato discreta scritta da Chiaverotti. Malgrado la trama non brilli certo per originalità, sia per le continue citazioni al modello di riferimento fin dall’incipit, sia perché ci troviamo di fronte all'ennesimo giallo, con soluzione peraltro già vista (leggasi Jekyll!), con grande mestiere il Chiave tira fuori alcuni momenti orrorifici piuttosto inquietanti (le sorelline, l'aggressione di Claire ad opera della strega, ecc..) coadiuvato dall'indispensabile Mari, preziosissimo nel creare da solo la giusta atmosfera. I disegni di Nicola sono sublimi, regalano squarci di puro terrore e mantengono elevata una certa inquietudine in tutte le tavole, riuscendo a far diventare quasi un protagonista aggiunto il lugubre vento (“che porta le voci dei fantasmi bambini”) che sibila nei boschi intorno a Brentford. Nel narrarci la mitologia e le origini della strega, Chiaverotti torna a confezionare una “storia nella storia” con didascalie e cornicette come si usava fare a volte nei primi 100 (vedasi Dal Profondo, ecc..). Il risvolto soprannaturale è apprezzabile anche perché mette una pezza ad alcune perplessità emerse nella “confessione” del colpevole. La strega però è un po’ troppo loquace, spiegando il perché e il per come, mentre l’albo avrebbe giovato di una conclusione improntata a un maggior ermetismo, lasciando qualche dubbio al lettore. La copertina di Stano promette quella dose di orrore che poi verrà mantenuta all’interno. La sua strega levitante e con quei raggi che sprigiona dalle dita ricordano più, invero, le sue “colleghe” affrontate da Dylan in Le nottidella luna piena; apprezzabile la colorazione dello sfondo, l’unica cosa che non mi convince sono le dita della mano sinistra di Dylan che sembrano tutte rotte.

Curiosità: (1) A pag. 64 gli occhi della strega alle spalle di Claire (ma anche le sue braccia nella tavola successiva) ricordano la scena del primo omicidio in Suspiria di Dario Argento. (2) A pag. 35 Dylan ci ricorda il suo cattivo rapporto con i telefoni cellulari, anche se qualche pagina più avanti ne ammetterà l’utilità (almeno qualche volta).

BODYCOUNT: 7

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “L-la strega strappa le anime… come fossero cuori… cuori colmi di tenebra… La tenebra ha tanti volti… ma i suoi lineamenti sono sempre gli stessi… bisogna saperli riconoscere…”.

VOTO: 7

Soggetto: Chiaverotti (53)

Sceneggiatura: Chiaverotti (54)

Disegni: Mari (10)


3 commenti:

  1. Sull’analisi concordo con te. Segnalo un errore di Mari: in alcune vignette Claire ha un orecchino a sinistra e due a destra (tipo alla 3^ tavola), in altre il contrario (tipo alla 51^).

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  2. non sono riuscito a trovare l 'email dell'autore ma volevo fargli i complimenti per questo straordinario blog che da' grande appassionato di Dylan Dog quale sono ho apprezzato molto...

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