Quale vuoto lascia una
leggenda che muore? Una domanda tragicamente inutile se chi se la pone lo fa
soltanto in termini economici. E così il Loch Ness, stretto tra gli interessi
di una multinazionale coinvolta nello sfruttamento commerciale di Nessie, le
strane macchinazioni dei sindaci della zona e la stupida violenza di chi
vorrebbe uccidere la fantomatica creatura del lago, rischia di spegnere la sua
millenaria esistenza in una lunga e malinconica agonia. O, perlomeno, questo è
ciò che accadrebbe se non si aggirasse in zona un certo Dylan Dog!
Tocca a Barbato e Casertano
chiudere l’annata dylaniata 2001, dopo averlo inagurato con il n. 172 uscito a
gennaio. Lo fanno con quella che forse la più sclaviana tra le storie scritte
da Paola (figlia però dello Sclavi post 100, quello di albi tipo Il lago nelcielo), scritta magistralmente almeno fino all'immancabile, anche se quanto
mai obbligatorio, spiegone finale Da notare come in quel periodo l'aspetto
ambientalista di Dylan si sia ingigantito fino ad essere esasperato come accado
in quest'albo e nel di poco precedente Speciale n. 15. E pensare che un
centinaio di numeri prima Dylan prendeva bonariamente in giro Dea, la sua
fidanzata di turno attivista ambientalista ne L'ultimo plenilunio.
Finale giusto, che lascia nell’incertezza che ciò che il nostro stia vedendo
sia un’allucinazione o forse una speranza cui aggrapparsi, perfettamente in
linea con il motto dylaniato "I want to believe" mutuato da X-Files. Di
horror neanche l’ombra, ma Dylan è comunque particolarmente attivo e
combattivo. Quasi da cartone animato il modo assurdo con cui tenta, riuscendoci,
di liberarsi dalla rete in cui era rimasto intrappolato. Nel complesso un buon albo, che
però non è mai riuscita ad entusiasmarmi. Sarà che sul tema del mostro di Loch
Ness a mio avviso aveva già detto tutto Il club dell’orrore, il primo mitico
Speciale che proponeva diverse variazioni sul tema, compresa quella che Nessie
non esistesse. Casertano ai disegni conferma il suo rinnovato di grazia, ma considerato
il tipo di storia ci avrei visto meglio Brindisi al suo posto. La copertina di
Stano si fa apprezzare per l’insolitamente minaccioso mostro lacustre.
Curiosità: Nell’Horror Club
(inedito) tutto l’orrore dell’11 settembre 2001 in un bel disegno di Angelo
Stano in cui un attonito Dylan tiene in mano Cuore di Tenebra di Joseph
Konrad
BODYCOUNT: 0
TIMBRATURA: No
CITAZIONE: “Non avete mai
preso in considerazione la possibilità che le cose esistano fintanto che c’è
qualcuno che crede in esse?”
VOTO: 7,5
Soggetto: Barbato (10)
Sceneggiatura: Barbato (9)
Disegni: Casertano (24)
Evviva: finalmente torniamo a essere in (quasi) totale disaccordo😁!
RispondiEliminaA mio avviso, il soggetto è macchinoso, mentre la sceneggiatura è la più verbosa e impastata che sia mai apparsa sulla serie. Dovrei pensarci un po’ su, ma potrebbe essere l’albo peggiore della sequenza 101-200.
Casertano buono in fase scenografica, ma terribile in fase ritrattistica: nella storia compare un bambino di dodici anni che per fisionomia sembra una signora di cinquanta!
Addirittura!!
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