martedì 26 settembre 2023

Dylan Dog #129 - Il ritorno di Killex

 

Lo sguardo fisso e penetrante, come vedesse oltre la carne e le ossa, alla ricerca dell'anima! È lo sguardo di Christopher Killex , risorto dalla morte per risplendere negli occhi un bambino. Ma qual è il suo scopo? Perché il terribile chirurgo assassino è entrato nel corpo del piccolo Chris? Forse non cerca vendetta, forse cerca di raccontare una verità che soltanto lui può conoscere…

Clamoroso "finto" seguito firmato da Sclavi. Tutti ad aspettarsi l'incredibile ritorno del cuginetto di Hannibal e invece ecco qui una storia sul tema degli snuff movies. Il titolo crea quindi delle aspettative ingiustificate e per chiunque è normale avvertire una punta di delusione a fine lettura. Tuttavia, preso a sé stante, senza andare a ricercare inutili paragoni con il #80 con cui (è bene precisarlo) c'entra poco o nulla, non è un albo disprezzabile, anzi. Superate anche qui certe soluzioni di sceneggiatura parecchio "disinvolte" (difettuccio che condivide con il suo presunto prequel), come il legame psichico tra il figlio di Joy Freeman e Killex assolutamente immotivato (sì Chris forse è un medium, però…), abbiamo delle immagini che picchiano duro come quella della fossa comune o le inquietanti location (il cimitero, il tunnel, le fogne) disegnate da un Roi in rinnovato momento di grazia, reduce, tra l'altro, dallo strepitoso lavoro per La morte Rossa. In Dylan Dog le coincidenze non sono mai tali. Sclavi nel corso della storia ce lo ricorda per bocca di Dylan e Bloch, divertendosi a fregare il lettore visto che stavolta le coincidenze ci sono davvero. Il Tiz dissemina falsi indizi, come la data della profezia ad esempio, che illudono di poter collegare il massacro iniziale al buon mad doctor, facendo passare la soluzione del caso sotto il naso dei lettori, o meglio sotto una vecchia mappa. A ben vedere l’albo avrebbe potuto finire a pag. 41; chissà se Sclavi l’ha pensato proprio così o ha fuso una sceneggiatura preesistente con quella dedicata al ritorno di Killex. Impossibile dirlo. La rivolta finale degli “extracomunitari”, con tanto di pistolotto sull'utopia, invece non può non ricordare Il marchio rosso. L’atmosfera pesante e tesa è palpabile in tutte le pagine, anche in quelle apparentemente innocue (vedi ad es. la minacciosa nube nella prima vignetta a pag. 51) grazie alle potenti immagini orrorifiche e alla martellante presenza dell’inquietante volto di Killex e dei parassiti che serpeggiano nel suo cervello. Un Killex assoluto e silente protagonista di una storia che paradossalmente potrebbe fare a meno di lui! Persino Groucho appare un po’ più serio del solito. E la copertina di Stano, nella sua apparente semplicità, è perfetta nel ricreare il clima claustrofobico della discesa di Dylan nei sotterranei, con il pericolo che sbuca alle sue spalle nell’oscurità.

Se non si fosse capito, lo adoro. Chi si sente preso in giro, invece, non apprezzerà.

Curiosità: (1)A disorientare i lettori, ma direi non volutamente, è anche la confusione con le date. La storia sembrerebbe ambientata nel 1999 anzichè nell'allora presente (ovvero il 1997) come si evince nell'ultima pagina, mentre Il cervello di Killex sarebbe addirittura da retrodatare al 1989 (!!) dal momento che ci viene detto che il piccolo Chris è nato il 20 aprile 1989, dopo gli eventi del n. 80. (2)Soggetto dylaniato n. 100 per Sclavi (62° per la serie regolare)! (3) Rivederemo ancora all'opera il Dottor Christopher Killex più avanti nella serie. (4)Nell’Horror Post (inedito) annunciato il debutto in edicola di Magico Vento, presentato come assai appetibile per i dylandoghiani.

BODYCOUNT: Non quantificabile

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “Nell’oscurità di fine secolo, rinascerà la luce. Luce del fuoco sterminatore. Sangue, splendore nero dell’anticristo, che verrà nel mondo il 20 aprile 1989”.

VOTO: 8,5

Soggetto: Sclavi (100)

Sceneggiatura: Sclavi (105)

Disegni: Roi (28)

3 commenti:

  1. Spero di riuscire a pubblicare il commento, perché ho il computer completamente inceppato a causa dei maledettissimi aggiornamenti di Windows.

    Storia a mio avviso bellissima, in cui Sclavi è riuscito a trattare il tema degli emarginati in maniera molto più efficace di quanto farà nove mesi dopo nella sgraziatissima "Cattivi pensieri". Però con le datazioni sono andato abbastanza in tilt: se non ho capito male, questa storia è ambientata nel 1999 (nonostante sia uscita nel 1997) e retrodata gli avvenimenti accaduti nell'albo n. 80 al 1989, nonostante l'albo fosse uscito nel 1993.

    Disegni... eh! Qualche giorno fa ho affermato in maniera forse troppo frettolosa che "Il cuore di Johnny" era la miglior prova di Casertano. Qui invece credo di poter affermare con cognizione di causa che sia il miglior albo mai disegnato da Roi.

    La copertina, invece, mi lascia perplesso: di prim'acchito, io ci vedo Dylan dentro una grotta con un orso!!!

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    1. E l'orso chi sarebbe? Killex? :) Sulle date hai ragione, avevo in mente di scriverlo, poi mi sono dimenticato. Vedo di integrarlo da qualche parte nel commento, oppure lo inserisco come curiosità.

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    2. Sì: osservandolo bene si vede che è un volto umano, ma di prim'acchito mi è sembrato il muso di un orso! Mi sembra un po' troppo giovane e delicato anche il volto di Dylan: non sembra un uomo di 33 anni.

      P. s. Continuo ad avere problemi col computer, quindi se non dovessi commentare nei prossimi giorni sappi che non sono morto io, ma è morto il computer!

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