mercoledì 13 settembre 2023

Dylan Dog #125 - Tre per zero

 

Il battito d'ali di una farfalla può causare un uragano, questo tutti lo sanno. Ma come nascono le crisi economiche? Per una scintilla, per un caso, per un capriccio del destino che cresce fino a diventare un mostro. Per fermarlo, Dylan Dog deve acchiapparlo per la coda, tornando indietro nel tempo e riavvolgendo il nastro degli eventi in una girandola di assurdità...

Come abbiamo già avuto modo di anticipare commentando L’occhio del gatto, la “seconda vita dylaniata” di Sclavi si è orientata spesso, consapevolmente, verso la commedia nera. Questo n. 125 rappresenta forse il picco qualitativo più alto di questa sua tendenza narrativa, per merito di una sceneggiatura superba del Tiz egregiamente scandita dalle tavole disegnate da un immenso Brindisi. Ancora oggi questa è una storia molto amata e ricordata dai fan dell’indagatore dell’incubo, come testimoniano le numerose ristampe in vari formati, anche grazie a una serie di personaggi memorabili, su tutti ovviamente il buffo professor Knock, fautore della strampalata teoria del 3x0 = 3, che dà il titolo all’albo. L’idea del frigorifero che scatena una serie di eventi che portano a un collasso economico di portata nazionale viene presa di pari peso, o quasi, dal romanzo di Mack Reynolds Effetto Valanga (Depression or Bust and Dawnman Planet, 1974), fonte di ispirazione non dichiarata e che verrà bollata come “citazione inconscia” nella Post del n. 129 in risposta alla lettera di un lettore che l’aveva individuata. In ogni caso Sclavi ci mette come sempre del suo, innestando sul materiale di partenza anche una sottotrama in stile fratelli Coen ed elementi più tipicamente dylandoghiani (es: la Morte di terza classe). I toni sono leggeri ma Sclavi non rinuncia, nella ricomposizione del puzzle di vicende e personaggi, a riflessioni filosofiche anche passando per il supposto qualunquismo socialista di Groucho. La morale suggerita dal Tiz, beffardamente, è però quella del gatto. L’eccessiva retorica rappresenta comunque il vero (unico) limite dell’albo. Sì, forse gli strepitosi disegni di Brindisi a uno sguardo rapido potrebbero apparire, in alcune vignette, un po’ sacrificati dai balloon oversize, ma non sembrano risentirne davvero. Copertina di Stano semplice ma efficacemente simpatica.

Curiosità: Sul Club dell’Orrore (inedito) viene annunciata l’imminente uscita della collana Super Book, con copertine inedite ad opera di Claudio Villa. La testata, che da qualche anno ha ormai chiuso i battenti, era dedicata alla ristampa delle storie dylaniate extra-serie regolare. Veniva inoltre annunciato il seguito di Johnny Freak.

BODYCOUNT: 1

TIMBRATURA:  Sì (1, Beril)

CITAZIONE: “No, te l’ho detto: niente fantasmi né mostri. Dovevo solo venire a trovare un tizio che abita qui a Bellybutton. Non mi resta che andare da lui, dargli una certa cosa e stop. Sai che emozione... Credo che non la scriverà mai nessuno, questa avventura…”

VOTO:  9

Soggetto: Sclavi (99)

Sceneggiatura: Sclavi (103)

Disegni: Brindisi (14)

2 commenti:

  1. Qui, suppergiù, concordo con tutto ciò che hai scritto.

    Impianto narrativo sopraffino (non era affatto semplice amalgamare in quella maniera delle vicende apparentemente slegate tra loro), perfetta unione di serietà e ironia, personaggi splendidamente caratterizzati, disegni bellissimi, copertina magnifica (non tanto nel tratto, quanto nell'ideazione; tutti noi, più volte nella vita, ci siamo sentiti come Dylan, con la matematica che ci piombava in testa).

    P. s. Ho una voglia matta di ricominciare "Dylan" dal n. 1. Sto cercando di trattenermi, perché sono passati meno di quattro anni dalla precedente rilettura (1 gennaio 2020) e perché sto rileggendo altre serie Bonelli (al momento, "Zagor", "Tex" e "Martin Mystère"), ma credo che presto cederò alla tentazione.

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