Vecchia leggenda metropolitana: uno sconosciuto chiede al tassista una corsa al cimitero e poi scompare. Poco dopo, lo sbigottito autista scopre d'aver dato un passaggio a un defunto. Per Nathan Jervis questa è molto più che una "leggenda": a quanto pare, tutti i suoi clienti sono spettri…
Delicato intermezzo tra le due storie lunghe di questo gigante. Da un soggetto che sa di già visto/letto, Sclavi è bravo a sviluppare, in sole 13 pagine, una sceneggiatura non ruffiana che non cade nella trappola del patetismo o della vuota retorica. Solo grande rispetto per i cari estinti e un Brindisi strepitoso illustratore di fantasmi, che per la prima volta su Dylan Dog fa uso della mezza tinta. Notevole il raffinato lavoro di lettering di Diana Rocchi.
Curiosità: Rispetto al Gigante n.1 che conteneva tre storie (due di lunghezza tradizionale e una breve), questo n. 2 passa a quattro (due lunghe e due brevi, tutte di lunghezza diversa). Il successivo n. 3, che uscirà sempre nel corso del 1994 a causa delle modifiche apportate dalla Bonelli nella calendarizzazione delle uscite extra-regolare, scenderà invece a due.
BODYCOUNT: 0
TIMBRATURA: No
CITAZIONE: “Ho bisogno di un testimone, perché il mio scopo è entrate nel guinness dei primati come l’uomo che ha visto più fantasmi!”.
VOTO: 8,5
Soggetto: Sclavi (86)
Sceneggiatura: Sclavi (84)
Disegni: Brindisi (7)
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