Qualcosa di terribile accade
tra le mura della Qibex, una multinazionale farmaceutica che studia le malattie
del sonno. Qualche anno fa, un ricercatore, che non dormiva da troppo tempo, ha
commesso una strage; oggi, un altro scienziato sofferente di insonnia è
perseguitato da tremende visioni. E anche Dylan, che cerca di far luce sui
segreti della Qibex, non riesce più a chiudere occhio... Ma che cosa c'entra,
in tutto questo, l'antica fiaba dell'Uomo dei Sogni, colui che fa cadere i
granelli di sabbia incantata negli occhi dei bambini dormienti per portarli nel
suo mondo onirico?
Nell’Horror Club (inedito), la redazione
ci tiene a puntualizzare che quest’albo, malgrado il titolo, non ha nulla a che
fare con il romanzo Insomnia di King, o con i film Insomnia di
Nolan (peraltro remake di un omonimo film norvegese del 1997) o L’uomo senza
sonno (The Machinist, 2004) di Brad Anderson. La fonte ispiratrice
di Masiero (pur non rivelataci nell’editoriale) è da rinvenire in uno dei miei
horror preferiti, Allucinazione Perversa (1990) di Adrian Lyne. Oltre alla
citazione di alcune scene, copertina compresa, il villain di questa storia si
chiama Jacob Ladder, omaggiando esplicitamente il titolo originale della
pellicola (Jacob’s Ladder). La
sceneggiatura di Masiero non è esente da pecche, anzi: ritroviamo un Dylan “cialtrone”
dell’incubo nel suo primo ingresso alla Qibex e non mi piace proprio come James
Kelley dal nulla si riveli il deus ex machina di turno. In generale
tutta la parte conclusiva è piuttosto revedibile, sbilanciandosi troppo verso
la componente scientifica e sacrificando la pista soprannaturale dell' “Uomo
dei Sogni” (perdendo così anche coerenza narrativa, pensando ad esempio a
quanto accade a Dylan al centro di salute mentale). Lo script però ha anche
diverse frecce al suo arco: tra queste, le allucinazioni di Kelley e soprattutto
quelle di Dylan. Anche il finale “aperto” si lascia apprezzare. Masiero
dimostra di avere una discreta conoscenza delle dinamiche della serie, del
personaggio e dei comprimari, anche se l’approccio diretto di Dylan con la
cliente di turno rimanda troppo ai primi albi e la sua “bacchettata” sul
prosciutto è antipatica. La mia idiosincrasia per i disegni di Cossu ormai è
nota, ma in questo caso riesco (quasi) a digerirli. Da ricordare pagina 78 con
la rottura della gabbia bonelliana e pag. 84 con l’ennesimo tuffo nel passato.
Sufficienza risicatissima.
Curiosità: (1)A pag. 79 citata la
canzone “Mr. Sandman” di Pat Ballard. (2)Per la prima volta (mi pare) vediamo da
vicino un particolare del famoso tesserino scaduto di Scotland Yard, ovvero la
foto in primo piano di un giovane agente Dog (pag. 21). (3) L’Horror Club
(inedito) ospita un disegno di Roberto Rinaldi realizzato in occasione della mostra
“Torino Comics 2005”.
BODYCOUNT: 0 (nel flashback c’è
una serie di morti non quantificabile)
TIMBRATURA: Sì (1, Norma)
CITAZIONE: “Ti strapperò i
denti e la lingua per farmi una bella collana… perché hai usato provocare l’uomo
dei sogni!”
VOTO: 6
Soggetto: Masiero (2)
Sceneggiatura: Masiero (2)
Disegni: Cossu (17)
Uscita: Giugno 2005

In linea di massima mi è piaciuta, ma ho la sensazione che non ne sia stata sfruttata appieno la potenzialità. Cossu sublime: la scena nei corridoi del manicomio e quella sotto la neve sono una gioia per gli occhi!
RispondiEliminaLa scena nei corridoi è bella perchè è presa da Allucinazione perversa!
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