Dylan deve trovare il modo di
fermare una orribile epidemia di ritorni dall'Aldilà che ha il suo epicentro a Lowhill, una tranquilla cittadina
di provincia, dove i morti escono dalle tombe e vagano per le strade che
percorrevano da vivi!
I morti, come recitava un celebre
spot di un altrettanto famoso amaro italiano, conoscono la ricetta contro il
logorio della vita moderna. I vivi invece sembrano ignorarla; questa è la
morale di questo n. 222 in cui Medda si diverte a ribaltare i classici clichè
della serie: basta con il classico paesino della brughiera inglese mezzo abbandonato
e con i pochi residenti che sbirciano dalle finestre, i morti non sono zombi se
mai ritorna(n)ti con qualcosa da dire (anche se diversi da quelli di Sclavi),
un'indagine che va a parare da tutt’altra parte rispetto a ciò che sembrava
all'inizio, una finta/vera casa infestata. Se da una parte la storia offre
spunti originali, dall’altra soffre però di disequilibrio narrativo: troppo
lungo lo spiegone finale che arriva davvero troppo presto (praticamente da pag.
82). Si ha poi una sensazione di inconcludenza nel seguire l’indagine di Dylan ed
ho trovato pretestuosa, se pur funzionale, l'improvvisa morte di Brian. Medda
mi pare abbia sacrificato un po' di pathos per non perdere di vista il
messaggio che voleva mandare, seguendo un’impostazione didascalica più razionale
che emozionale, lasciandosi veramente andare solo nella bellissima e quasi poetica
ultima pagina. Chi non ha smesso di andare di fretta è Freghieri che non riesce
ad essere incisivo come in altre occasioni, stavolta neanche con i primi piani.
Gli zombi poi hanno fisionomie poco definite, funzionano meglio quando non li
vediamo in viso. La copertina di Stano ricrea un’atmosfera bella orrorifica,
con un effetto luce che pare però avere qualcosa di posticcio.
Curiosità: A pag. 16 Groucho cita
Xabaras che però non ha nulla a che fare con ciò che succede a Lowhill malgrado
la presenza di morti viventi.
BODYCOUNT: 1
TIMBRATURA: No
CITAZIONE: “Ho tutto il tempo
del mondo, io”.
VOTO: 6,5
Soggetto: Medda (13)
Sceneggiatura: Medda (13)
Disegni: Freghieri (40)
Uscita: Marzo 2005

Stavolta siamo in simbiosi totale: anch'io, nel mio archivio, avevo usato l'aggettivo "didascalica" 😀!
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