Nessuno insidia il potere del
dittatore Galvez, il padrone assoluto di Estrella Verde, tranne un gruppuscolo
di "revolucionarios" male armati; e saranno proprio loro a colpire
con un razzo l'auto presidenziale. Pilar la "bruja", la strega amante
del Presidente, può quello che i più rinomati chirurghi del St. Martin, la
prestigiosa clinica londinese dov'è ricoverato Galvez, non hanno saputo fare e
lo riconduce indietro dal nero sentiero della morte. Ma tutto ha un prezzo, in
questo come nell'altro mondo, e il redivivo Presidente è costretto, per
rimettersi pienamente in forze, a sottoporsi a un rigoroso regime alimentare.
Così, quando sparisce una bella infermiera della clinica, tanto cara a lord H.
G. Wells, anch'egli ospite del St. Martin, per essere ritrovata poi sulle
sponde del Tamigi orribilmente sbranata, Dylan Dog comincia a indagare…
Storia da ricordare soprattutto
per i disegni della “guest star” Domingo Mandrafina. Presentato in pompa magna
sia nell’Horror Club del n. 199, sia sulle pagg. 31-32 dell’Almanacco, “Cacho”,
argentino nativo di Buenos Aires vantava già una carriera ultratrentennale
godendo di fama internazionale, prima di approdare alla corte dell’indagatore
dell’incubo per cui disegnerà successivamente un’altra storia (Uno sconosciuto
sulla strada, il n. 276 della serie regolare). In Italia molti suoi lavori
erano già ben noti per essere state pubblicati sui settimanali “Lanciostory” e “Skorpio”
di Eura Editoriale collaborando con grandi sceneggiatori tra cui il “quasi”
connazionale Robin Wood, anch’egli all’opera su Dylan Dog in quegli anni. Il
tratto peculiare di Mandrafina, così distante da quelli cui i lettori dylaniati
erano abituati, si adatta perfettamente alla sceneggiatura concepita da Ruju
che orchestra un doppio attentato, uno in patria e uno a Londra, al dittatore
di un fantasioso stato caraibico. Si tratta di una trama aliena dai classici
schemi dylaniati, il che potrebbe essere anche un bene da una parte, ma Dylan,
come successo in altre storie di Ruju, risulta avere un ruolo assolutamente marginale
negli intrighi politici in cui suo malgrado resta coinvolto. Eliminando le
sequenze in cui appare, la trama starebbe in piedi lo stesso. Peccato, perché i
personaggi sono ben caratterizzati, in particolare la “Bruja”, bella, terrorizzante
e magnetica (con e senza veli) e il dittatore-zombie (che mi ricorda qualcuno o
qualcosa che non riesco a mettere a fuoco) i cui appetiti conferiscono quel tocco
di horror che altrimenti sarebbe stato del tutto assente. Ritorna Lord Wells, che
sfoggia pure il suo bad detector, in un ruolo un po’ più corposo rispetto alle
comparsate immediatamente precedenti. Non convince per niente il confronto
finale alla conferenza stampa con Amanda che si fida fin troppo facilmente di
uno sconosciuto (Dylan) e poi dimentica pure l’esplosivo come io inevitabilmente
scordo le chiavi dell’auto a casa. L’interpretazione del volto di Dylan data da
Mandrafina è davvero particolare, ma ci si fa presto l’abitudine. Bloch è fin
troppo magro, Groucho quasi assente, Wells invece è sempre lui, perfetto. Stupendi
alcuni particolari, come il riflesso degli occhi di Roman sulla lama del bisturi
nell’ultima vignetta di pag. 112 (o 80° tavola). Bruttina la copertina di Stano;
il maestro ha realizzato in passato degli zombi decisamente migliori di quelli
ectoplasmatici che qui attorniano Dylan.
Nel complesso accettabile, ma il
soggetto sarebbe stato più appropriato per qualche altro fumetto.
Dei dossier dell’Almanacco ormai
sempre più striminziti e poco utili quelli dedicati a film e libri usciti nell’anno.
Argomenti interessanti per gli altri, invece: “Lo zoo del terrore” dedicato
alle bestie di celluloide, “Texas e morte!” dedicato al mio amatissimo Lansdale
(che nel frattempo ha scritto altri millemila romanzi), “Casa, folle casa!”
sulla cinematografia di Sam Raimi e “Nella tana del diavolo”, incentrato sulle illustrazioni
dell’Inferno.
BODYCOUNT: 10
TIMBRATURA: No
CITAZIONE: “Ci siamo ammalati
anche se rifiutiamo di ammetterlo. Siamo malati di indifferenza!”.
VOTO: 6
Soggetto: Ruju (49)
Sceneggiatura: Ruju (49)
Disegni: Mandrafina (1)