mercoledì 12 marzo 2025

Dylan Dog #198-199 - La legge della giunga / Homo Homini Lupus

 


Non avete personalità? Vi sentite degli zero al cubo? In tram vi pestano i piedi senza chiedervi scusa? È il momento di dire basta, di ribellarsi, di afferrare le redini della propria esistenza! Il professor Emerick Boyle ha scoperto un rimedio in grado di trasformare un Signor Nessuno in un Mister Qualcuno: con la Disempatia, chiunque può liberare la propria aggressività e Emerick Boyle sa trovare la chiave giusta. Ma c'è un piccolo problema: alcuni seguaci della Disempatia hanno forse tirato fuori troppa grinta, perciò, all'Indagatore dell'Incubo non rimane che frequentare il corso di Boyle per scoprire che cosa può accadere quando un uomo decide di seguire la Legge della Giungla....

All'uscita incomprensibilmente la snobbai, un po' perché ero già in febbrile attesa del #200, un po' perché in maniera del tutto frettolosa e superficiale bollai la storia esotica di Mazua come troppo simile a quella di Ananga: anche in quel caso c'era in ballo un'antica divinità amazzonica (ma qui nessuna menzione a Jerry Drake detto “Mister No”) e anche lì c'era una ragazza sospettata di essere responsabile di omicidio. Ma le storie prendono strade diverse: a Medda (forse vagamente ispirato da Fight Club di Fincher) interessa più concentrarsi sui progressivi cambiamenti comportamentali di Dylan che rappresentano il vero punto di forza di questa doppia. Le improvvise esplosioni di violenza del nostro e il suo mutato atteggiamento nei confronti di Groucho funzionano talmente bene da rendere quasi un corollario il resto (comunque ottimamente sceneggiato). Dylan si ferma ad un soffio da un tentato stupro e rischia di investire volontariamente una donna con il maggiolone in due sequenze consecutive emotivamente molto forti e angoscianti. Il nostro riuscirà a venirne fuori grazie alla sua forza di volontà e all’empatia che l’ha sempre contraddistinto durante uno scontro a mani nude la cui drammaticità è smorzata dalla citazione di un celebre sketch di Totò (è lui il comico italiano che parla di “Pasquale” cui si riferisce Groucho). La distribuzione della storia in due albi è forse un po’ disarmonica: il n. 199 ospita un lungo flashback ma anche tutti i colpi di scena e i momenti più tesi mentre il n. 198 ha più una funzione preparatoria. Se la si legge tutta d’un fiato non vi sono però particolari problemi. Un tocco sclaviano è dato dalla presenza dell’ennesimo impiegato vessato (notevole la sequenza di “rimpicciolimento” di pag. 11) che reagirà a colpi di coltello. Unica nota stonata è il finale che appare un po' forzato e quasi ironico nel suo scopo punitivo nei confronti dell’antipatico guru, tanto da risultare quasi avulso dall'atmosfera tesa delle precedenti centinaia di pagine. Freghieri è sempre di fretta ma Medda lo mette in condizione di performare comunque, ricorrendo spesso alla tecnica della scansione della scena in tre vignette consecutive e chiamandolo a disegnare primi piani. Non memorabile la sua prova, ma nemmeno scadente. Delle due copertine di Stano preferisco come concept quello del n. 198 e come esecuzione quella del n. 199.

Curiosità: (1) A pag. 28 del n. 198 Dylan legge Io Uccido di Giorgio Faletti, anche se la versione inglese (intitolata appunto I kill come sul libro letto dal nostro) uscirà solo nel 2008. (2)Il titolo del 2° capitoletto interno del n. 198, Il ruggito del coniglio, è lo stesso di una celebre trasmissione radiofonica condotta da Antonello Dose e Marco Presta in onda su Radio Due dal 1995 ad oggi. Omaggio di Medda o semplice coincidenza? (3)A pag. 79 del n. 198, la canzone accennata dal malcapitato artista di strada a cui Dylan rompe la chitarra è “Mrs. Robinson” di Simon & Garfunkel. (4) A pag. 84 del n. 198 ritorna la giornalista Eleanor Riggs “timbrata” da Dylan nel n. 154 Il battito del tempo. Anche in quest’occasione la sua sarà poco più che una comparsata. (5) A pag. 36 del n. 199 compare una locandina in lingua spagnola di Il Presagio (The Omen, 1976) di Richard Donner. Anche in questo caso il titolo “El presagio” è una libera traduzione di Medda dal momento che in Brasile (ove il flashback dovrebbe essere ambientato) il film fu distribuito con il titolo “A Profecia”. (6) L’espressione latina “Homo Homini Lupus” (letteralmente “l’uomo è un lupo per l’uomo”) utilizzata come titolo del n. 199 è da attribuirsi al commediografo Plauto.

BODYCOUNT: 15

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “Come esiste l’odio, esiste anche l’amore… come esiste la violenza, esiste la pietà…”

VOTO: 7,5

Soggetto: Medda (9-10)

Sceneggiatura: Medda (9-10)

Disegni: Freghieri (36-37)



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