Ruthwen Manor è una
fatiscente, antica casa che ha conosciuto in passato tempi decisamente migliori. O forse no. Forse, quella casa un po' isolata ha sempre
ospitato un mostruoso segreto. Come quello che causa la sparizione di alcuni
poveri immigrati clandestini che si nascondono tra le sue pareti. Persone che
nessuno vede, con sogni e ambizioni stritolati da un'esistenza penosa,
costretti a subire i ricatti di un delinquente spietato come Stefan Lako.
Nazir, Guli, Violeta sono tutte vittime che rischiano di soccombere al sinistro
potere della casa di Lord Ruthwen, e sarà Dylan Dog a far sì che per alcuni di
loro ci sia una seconda mano di tarocchi da giocare.
Il n. 215 vede ancora una volta
ai testi Pasquale Ruju: delle ultime 5 storie uscite sulla serie regolare a
partire dal n. 211, ben quattro portano la sua firma. Si rischiava l’indigestione!
Anche perché questo albo non è proprio memorabile, anzi. A livello di mero
intrattenimento senza pretese risulta anche leggibile, ma sulle pagine di Dylan
Dog è lecito attendersi altro che personaggi stereotipati, un tema sociale trattato
in modo banale e semplicistico e un mostro anonimo. Già il nome, Cax, non è
proprio il massimo, e interagisce pure poco (una persona alla volta, mi
raccomando) mentre la storia avrebbe guadagnato se il suo coinvolgimento
nell'economia della vicenda fosse stato più ampio. Invece risulta quasi
sacrificato nell'intreccio tra papponi, clandestini e prostitute dal cuore
d'oro che collaborano come se nulla fosse con Dylan, all'insegna del “volemose bene". Campanello d'allarme grosso come una casa la reazione di Dylan al furto
del portafogli: manco s'incazza più, anzi gli dispiace pure per il ladro!!! E si
introduce come nulla fosse nella tana del lupo e viene accolto come un buon samaritano
nonostante fosse un illustre sconosciuto, pure derubato da uno degli oespiti, che
avrebbe potuto/dovuto essere insultato o malmenato dagli abusivi occupanti
della casa. Ai bei tempi si sarebbe incazzato come una bestia, poi scoperta la
situazione avrebbe cambiato idea (magari facendosi venire pure qualche senso di
colpa), fatto sta che questa reazione così remissiva e quest'atteggiamento
ultrabuonista da “oldboy-scout” verranno esasperati sempre più negli anni
immediatamente successivi. In compenso Bloch risulta ormai totalmente ridimensionato
al rango di mero passacarte. Ruju è ancora fresco di ricerche in demonologia visto
che, come nel coevo L’alchimista, viene citato ancora Johann Weyer (pag.
75). Funzionano comunque la location della cantina e i vari inganni, compresi
il facile tuffo al cuore all'apparire delle partner storiche del nostro e il
finto colpo di scena alle pagg. 93-94. La sceneggiatura però prende troppe facili
scorciatoie (di fatto Dylan risolve il caso leggendo un libro) e si conclude
con un finale stucchevole all’insegna del politically correct. Piccatto torna a
“tirare via” che è un piacere, ma ci offre anche alcuni ottimi primi piani, un
duo Violeta-Mirjana estremamente sexy e in generale una buona atmosfera nelle sequenze
ambientate in cantina con un buon utilizzo del contrasto bianco/nero. Rivedibile
invece la rappresentazione di Cax, anonima e frettolosa, stessi aggettivi che affibbierei
alla copertina di Stano che continua così il suo momento non particolarmente
ispirato.
Curiosità:
(1)Con questa storia Ruju superava Chiaverotti per numero di sceneggiature
dylaniate, issandosi al secondo posto assoluto dietro all’inarrivabile Sclavi.
(2)L’Horror Club (inedito) oltre a far da gancio per Le spoglie del guerriero, l’albo di Napoleone (all’epoca appena uscito in edicola) che ha
Dylan come guest star, ricorda ancora una volta l’impegno dylaniato contro l’abbandono
degli animali ospitando un disegno a tema di Fabio Celoni.
BODYCOUNT:
5
TIMBRATURA:
No
CITAZIONE:
“C’è molta sofferenza nel tuo passato. Molti dolori. Molti rimpianti. Io
posso far cessare quella sofferenza Dylan”.
VOTO:
5
Soggetto:
Ruju (56)
Sceneggiatura:
Ruju (56)
Disegni:
Piccatto (39)

Finalmente torniamo a essere in disaccordo 😀 !
RispondiEliminaA me la storia è piaciuta e sono stato totalmente spiazzato dal finale amaro (o almeno amaro per me), che proprio non mi sarei mai aspettato.
Il rimpatrio? :)
EliminaSì 🙂 !
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