martedì 23 settembre 2025

Dylan Dog #208 - Un mondo sconosciuto

 

Una grande e antica famiglia, quella dei Barathon. Ma una famiglia che sembra condannata all'estinzione, da quando Jeff Barathon, l'ultimo della sua stirpe è scomparso insieme a tre amici. Il vecchio lord Barathon, suo nonno, è convinto che il segreto della sua sparizione sia custodito nella misteriosa e sinistra magione in cima alla collina che fronteggia la residenza padronale, ma chi, eccettuato Dylan Dog, sarebbe propenso a prendere in esame l'ipotesi di una casa maledetta?

L’annata 2004 è inaugurata da una delle storie considerate tra le peggiori (se non la peggiore) di sempre dai lettori dylaniati. Non sarò certo io a farvi cambiare idea, perché la penso allo stesso modo. Tanto per cominciare la trama non ha nulla a vedere con Dylan Dog e la sceneggiatura rende ancora più evidente quanto lontanissimo sia quest’albo dalle atmosfere della serie e dal personaggio. Siamo in pieno territorio fantasy (il tema della casa maledetta è solo un pretesto, subito abbandonato), trattato oltretutto con una faciloneria disarmante. Un Dylan irriconoscibile è attorniato da personaggi inutili (gli amici di Jeff), macchiettistici (il militare, la sensitiva), irritanti (il finto mago, il nonno) e si muove in un mondo che vorrebbe essere un mix tra Zed e uno degli Inferni, senza lontanamente possederne il fascino o l’ispirazione. L’azione si trascina tra improbabili incantesimi, insensate sparatorie (ci va di mezzo pure un topo!), dialoghi sconcertanti (cult la sensitiva che spara a un demone gridando “va all’inferno mostro”). Pessime anche le batture di Groucho, che almeno si ricorda dove si trova facendo il verso alla sopracitata battuta di Ethel (“Va all’inferno! Non questo, un altro!”). L’albo penso detenga anche il record per numero di volte in cui viene nominato il “quinto senso e mezzo” di Dylan. Neanche come trashata involontaria può essere rivalutato questo n. 208, considerato che Faraci impone colpevolmente un registro serio alla vicenda e non si ride neanche per sbaglio. La definitiva pietra tombale è posta dai disegni di Cossu: i mostri e i demoni paiono inoffensivi, gli umani, quando dal testo dovrebbero apparire terrorizzati dalla paura, restano invece impassibili. Si salva la copertina di Stano, Dylan stilizzato a parte, con quelle pennellate in bella vista che a me piacciono tanto.

Indifendibile sotto qualsiasi punto di vista. Un mondo che non avrei mai voluto conoscere

BODYCOUNT: 2 (oltre a un numero imprecisato di demoni)

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “Sì, è lei… La casa maledetta! Se ne sta lassù, in cima alla collina a guardami giorno e notte.. e a sfidarmi!”

VOTO: 4

Soggetto: Faraci (9)

Sceneggiatura: Faraci (9)

Disegni: Cossu (15)


4 commenti:

  1. Non la considero la peggior storia di sempre perché perlomeno è scorrevole: per me le peggiori storie sono quelle in cui leggi dieci pagine e poi devi tirare il fiato per mezz’ora, per la troppa fatica fatta (tipo “Requiem per un mostro”). Però è una storia indifendibile: fosse stata scritta da un novellino capirei, ma Faraci è uno che quando s’impegna sa scrivere, quindi, quando non s’impegna, mi fa arrabbiare.

    Su Cossu, come sai bene, non condivido 😁. Riporto ciò che ho scritto nel mio archivio: “Per fortuna, c’è il sempre ottimo Ugolino Cossu a innalzare le sorti dell’albo. Sin dalla prima pagina, l’artista romano ci immerge in un clima molto opprimente, con una lugubre villa che sorge su una collina dagli alberi spogli, mentre una notte di Luna piena immerge l’intero quadro in una luce sinistra. Nel prosieguo, oltre a ottime scenografie esterne e interne, possiamo ammirare anche personaggi estremamente espressivi”.

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    1. Neanche per me è la peggiore di sempre. La peggiore però sempre Faraci l'ha scritta, ma non sulla regolare.

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    2. "Demon blob" o "Fantasma cercasi" 🤔 ?

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    3. Uno dei due. Ti lascerò con il dubbio! :)

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