Una fascinosa dark lady regala
ad alcuni uomini un bracciale che, una volta legato al polso, non si riesce più
a togliere. In realtà, quel regalo è destinato a portare chi lo indossa verso
la più orribile delle morti. Riuscirà Dylan Dog a fermare gli oscuri disegni
della "Donna venuta dal nulla"?
Terza e ultima sceneggiatura dylaniata
per Robin Wood che dopo Gigante e Almanacco approda anche su Maxi, senza mai così
apparire sulla serie regolare. Il grande fumettista sudamericano dimostra
ancora una volta di non essere mai entrato in sintonia con il personaggio. In
quest’occasione riscontriamo sì alcune dinamiche familiari, ma troviamo anche
un Dylan irriconoscibile. E’ inconcludente: praticamente non indaga, non
capisce nulla di ciò che sta veramente accadendo, si limita a ricevere qualche
dritta da Groucho e il resto glielo serve su un piatto d'argento la donna del
titolo. Ci prova con due donne senza ritegno: "doppiette" nella sua
carriera ce ne sono state, ma in qualche modo sempre giustificate, mentre qui si
porta a letto la sua cliente pensando ad altro e al contempo ci prova
sfacciatamente con la poliziotta. Le battute di Groucho sono a dir poco penose.
C'è qualche personaggio azzeccato qua e là (l'impresario di pompe funebri), mentre
altri rimangono appena abbozzati o non approfonditi come avrebbero meritato. Nel
complesso la storia sembra partire in maniera accattivante, per poi
sfilacciarsi progressivamente fino ad un finale deludente. Io non ho ancora
capito perchè "la donna venuta dal nulla" doveva essere portavoce
anche delle vittime di altri assassini (e perchè proprio solo di quelli). Wood
sembra avere a cuore il tema della violenza sulle donne quando all’epoca non
era ancora un argomento da prima pagina come oggi, visto che già l’aveva
toccato nel suo precedente lavoro Il grande Marinelli. Il risultato però
non rispecchia le sue buone intenzioni. Non aiutano i disegni di M&G che
qui sembrano riciclare alcune fisionomie e alcuni volti già visti in storie
precedenti.
Curiosità: Il cadavere della donna
murata richiama alla mente il racconto Il gatto nero di Poe, anche se mi
sembra più una citazione involontaria che ricercata.
BODYCOUNT: 8
TIMBRATURA: Sì (1, Eliza)
CITAZIONE: “Io canto una
canzone per le donne nella notte e i silenzi disperati della pioggia a mezzanotte”
VOTO: 5
Soggetto: Wood (3)
Sceneggiatura: Wood (3)
Disegni: Montanari & Grassani
(45)

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