La notte è illuminata da un lampo, un oggetto si schianta al suolo. La
giovane Amy Irving incontra una forza aliena dall'incredibile potere, il
potere di plasmare se stessa in infinite forme. Di fronte a Dylan Dog
si aprono i misteri dell'intero cosmo. Qual è il segreto scopo della
creatura? Perché ha scelto la Terra? E perché vuole un figlio da Amy?
Primo fanta-horror dell’epopea
dylaniata, filone che, almeno nei primi 100 numeri, non sarà così
sfruttato. Come al solito Sclavi
inserisce nel mixer ingredienti già assaggiati, provenienti dai classici della
fantascienza cinematografica: Andromeda (1971),
di Robert Wise, il modello di riferimento per la parte centrale dell’albo,
citazioni di Blade Runner (viene
riprodotto letteralmente il celeberrimo monologo finale pronunciato da Rutger
Hauer) e 2001-Odissea Nello Spazio
(la tuta di Frank Poole e il bambino) e una spruzzatina del Pianeta delle Scimmie (non aggiungo
oltre per non rovinare la sorpresa a chi non ha mai letto la storia). Il tutto
guarnito da amplessi alieni e metamorfosi animalesche degne di Manimal, famosa (? Io la adoravo da
bambino) e sfortunata serie TV degli anni ’80. Ne viene fuori non una minestra
riscaldata, ma una ricetta sopraffina, quasi perfetta, fino a poche pagine dalla conclusione
quando le plateali citazioni di cui sopra rovinano in parte la rarefatta
atmosfera che permea il sito di Banbury. Ma sono talmente sfacciate che
paradossalmente sono perdonabili anche perché funzionali alla storia. Primo
vero urlo disperato del Dylan animalista, Alfa & Omega racconta un'altra
vicenda triste e malinconica che commuove, a conferma che nei primi dieci
numeri sono già presenti, sia pur in maniera a volte embrionale, quasi tutti i
temi che faranno la fortuna della serie. Dylan si incazza, atteggiamento che,
invece, nel corso degli anni vedremo, ahimè, sempre meno. Qui più brillante a
parole, meno nei fatti: le piglia e il caso si risolve praticamente da solo. Di
Groucho apprendiamo che.. sembra proprio uno dei fratelli Marx! Inoltre
facciamo la conoscenza di Jeffrey, dottore che si professa amico suo e di
Dylan, illudendo il lettore di essersi imbattuto in un personaggio
potenzialmente ricorrente: non lo vedremo mai più! Ci sono tocchi da
fuoriclasse assoluto come solo Sclavi sapeva tirare fuori dal cilindro, mi
riferisco in particolare all’aggressione silenziosa da parte degli uomini in
tuta da astronauta e la descrizione del viaggio di Alfa che dal terrore puro di
una morte nel vuoto del cosmo, attraverso un buco nero, raggiunge “la terra dei sogni”. Roi, dal canto suo,
rende indimenticabile la scena dell'amplesso alieno (presa di peso da Possession di Andrzej Zulawski*) e si destreggia
egregiamente tra luci (l’angosciante camera bianca) e ombre. Bravissimo poi a
tradurre su carta le molteplici mutazioni. Copertina di Villa che rispetta
appieno lo spirito dell’albo. Trascurabile il seguito, inspiegabilmente usato
come background per il 2° round tra l'indagatore dell'incubo e il detective
dell'impossibile, Martin Mystere.
Curiosità: per il quarto albo di fila, Dylan
va in bianco. A quei tempi era quasi un record! Per il terzo albo consecutivo,
inoltre, non compare Bloch e senza bisogno di mandarlo in pensione!
BODYCOUNT: 4 sicuri + un numero imprecisato
di altri “astronauti” vittime dell’ira di “Alfa”.
TIMBRATURA: No
CITAZIONE: “Puoi
immaginarti quello che provavo? Solo nel vuoto, andando incontro a quella morte
così strana, così immensa?.. No, non puoi.. Nessuno può.. Quella era il
terrore..”
VOTO: 9
Soggetto: Sclavi (9)
Sceneggiatura: Sclavi (9)
Disegni: Roi (2)
*Un grazie immenso a Alice Cooper di horrormovie forum per la segnalazione.
*Un grazie immenso a Alice Cooper di horrormovie forum per la segnalazione.
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