Viveva
nell'oscurità dello spazio profondo, e quando Kay Harrison l'astronauta ha
violato il suo mondo ha deciso di seguirla. Anzi, di più: ha deciso di prendere
la sua anima. Ora la “cosa” è giunta fino a noi e qualcuno la dovrà fermare.
Qualcuno dovrà uccidere quella donna vittima di una "possessione
diabolica" e il folle giustiziere Valus Grant vorrebbe che a farlo fosse
proprio Dylan!
Chiaverotti
torna dopo oltre due anni di assenza sulla serie regolare ma non lo fa in pompa
magna, bensì con una storia piuttosto derivativa. Il soggetto, che ha qualche
somiglianza con il ben più riuscito La porta dell'Inferno di Manfredi
(stesso disegnatore tra l'altro), è davvero poca cosa: in pratica una rilettura
al contrario di The Astronaut's wife-La moglie dell’Astronuta, film di
Rand Ravich (chi??) con protagonisti Johnny Depp e Charlize Theron uscito
appena l’anno prima. Il Chiave ricicla anche qualche idea sua (come la strage a
casa del procuratore che rimanda a Il bosco degli assassini) ma a deludere
davvero è il finale dove la storia si rivela essere ATTENZIONE SPOILER DA
QUI IN AVANTI nient'altro che uno scialbo giallo. L’autore avrebbe dovuto instillare maggiormente nel lettore il dubbio
che il diavolo ci avesse messo sul serio lo zampino, invece rimane solo una piccola
sfumatura demoniaca che purtroppo si perde negli occhi di Kay nell’ultima
vignetta. Però rileggendo quest'albo ho
avvertito una sensazione di freschezza nei dialoghi, una padronanza nella
gestione del personaggio di Dylan e delle sue interazioni con Bloch e Groucho e
quell’atmosfera horror che tanto mancavano alle storie di quel periodo. La
copertina di Stano è poi assolutamente sublime (mezzo punto in più solo per
quella). Nonostante il superlavoro a cui Freghieri è stato chiamato in quel
periodo (quasi 450 tavole realizzate in un anno), i suoi disegni soffrono meno
l'impressione del "tirato via" rispetto alle altre storie e, favoriti
anche dai tanti primi piani, riescono a farsi apprezzare. Bella la sequenza
splatter delle pagg. 82-83 ma a piacermi più di tutto è quando il diavolo mette
il suo zampino nei dettagli delle vignette (vedasi ad es. pagg. 27, 39 e 85).
In sintesi, un’avventura
di routine per il nostro indagatore dell’incubo, impreziosita dalla superba
cover del maestro Stano.
Curiosità: Da questo numero scompare l'editoriale "Il Club dell'Orrore" in seconda di copertina, rimpiazzato dall'elenco arretrati. L'Horror Post diventa così "Dylan Dog Horror Club", fondendo le due rubriche.
BODYCOUNT: 8
TIMBRATURA: No
CITAZIONE: “Lui si annida nel
tuo corpo, Kay, lo so… E sono venuto a liberarti!”
VOTO: 6,5
Soggetto: Chiaverotti (51)
Sceneggiatura: Chiaverotti (52)
Disegni: Freghieri (28)