giovedì 28 gennaio 2021

Dylan Dog #57 - Ritorno al crepuscolo

 

Cosa accade nella Zona del Crepuscolo? Dylan Dog deve tornare a Inverary per fermare il male della misteriosa Opal. Inverary, la terra dove nessuno nasce e nessuno muore, dove ogni malattia è congelata da un'eterna immobilità... È un ritorno alle origini del tempo stesso, un viaggio oltre la morte e la memoria, oltre i confini del possibile!

Albo inaugurale di quella che verrà retroattivamente battezzata "trilogia dello spaziotempo", che continuerà con il successivo #58, per poi concludersi con il #59 Gente che scompare.  Ovviamente è soprattutto il seguito di quel capolavoro che è La zona del crepuscolo, il primo vero sequel “diretto” della serie. Tuttavia l’albo aggiunge anche tasselli alla continuity dylaniata (ci sono pure Xabaras e Morgana ), vede il ritorno di uno dei nemici storici di Dylan (il Dr. Hicks di Londra dei nn. 14 e 22, che qui si scopre essere fratellastro dell’Hicks di Inverary), narra un nuovo capitolo/versione della teoria degli universi più volte ipotizzata da Sclavi (e sublimata nel #43, con cui condivide anche l’orrore per la vita che si ripete uguale all’infinito) e avrà implicazioni future per il nostro (nel #77 L’ultimo uomo sulla terra). Insomma tanti motivi di interesse che però sono al contempo anche un limite, in quanto la carne al fuoco è tanta, forse troppa, e la storia è pure sacrificata in partenza, con un bel 10-15% o più riciclato dal prequel per rinfrescare la memoria ai lettori (con la riproposizione identica della prima pagina, espediente utilizzato anche nel terzo capitolo della “zona”). Forse anche per questo Tiz rinuncia quasi del tutto a Groucho. Inoltre c'è qualche piccolo errore di "coordinamento": il Dr. Hicks di Londra non può essere fratellastro di quello di Inverary, in quanto quest'ultimo era già anziano negli anni 20! Al massimo l'Hicks originale (il medico nazista poi clonato) avrebbe potuto esserlo per ragioni di età. Malgrado ciò, la storia rimane godibile, pur di fatto priva di una vera e propria struttura, procedendo per suggestioni e sequenze oniriche piuttosto riuscite. Da elogiare soprattutto il sequel “impossibile” del Valdemar di Poe (con meraviglioso cameo di Groucho) e gli strepitosi disegni di Montanari & Grassani, mai più così in forma. Il dinamico duo ci regala qui alcune delle sue tavole più belle, ammantate di un’inquietante nebbia,  con virtuosistiche decomposizioni (e ricomposizioni) e notevoli primi piani (in particolare quello “ruperteverettiano” di Dylan a pag. 17 e quello di Poe a pag. 74, in entrambi i casi ultima vignetta). Notevolissima anche la copertina di Stano, con quella tromba d’aria (in realtà il gorgo raffigurato anche da M&G all’interno) che mi richiama alla memoria Il mago di Oz. Per quanto riguarda la continuity, per la prima volta viene sconfessato il “padre cacciatore di incubi”, con la rivendicazione del suo ruolo di genitore da parte di Xabaras già ai tempi della Torre di Vergerus. Morgana invece è ancora presentata come il grande amore di Dylan, mentre il galeone in volo (che rivedremo declinato in svariate altre occasioni) pare quasi una sorta di preludio al n. 100. Finale sorprendentissimo che avrà, come già detto, una “coda” nel #77: SPOILER Dylan viene mesmerizzato FINE SPOILER. Opal personaggio molto riuscito e perfettamente funzionale al tema dell’amore, che non solo supera la morte ma anche la diversità.

Di un sequel della "Zona del crepuscolo" non sentivo il bisogno (e non sarà nemmeno l’ultimo), ma questo numero #57 rimane comunque un albo importante che pur con tutti i suoi difetti si merita sicuramente una buona valutazione.

Curiosità: (1) Sclavi taglia qui il traguardo dei 50 soggetti scritti per Dylan Dog (41° per la serie regolare). (2) In terza di copertina dell’inedito viene annunciato un evento editoriale senza precedenti: a distanza di un solo anno dalla partenza della Ristampa quindicinale, iniziava a grande richiesta, a partire dal 20 giugno 1991, la Seconda Ristampa! (3) Dopo un bel po’ di tempo Dylan torna a fare uno strappo alla regola con lo scotch. (4)Da notare, a pag. 15, sulla scrivania del Dr. Hicks, l’aquila con la svastica a testimoniare il passato nazista del luminare (oggetto assente nelle precedenti apparizioni dello stesso).

BODYCOUNT:  0

TIMBRATURA:  No

CITAZIONE:  “Poiché la materia di cui eravamo fatti, contraendosi e risucchiandosi in sé stessa, ci ha posto in uno degli infiniti centri del cosmo.. un passaggio angusto e immenso, una voragine oscura aperta a miliardi di fulgide luci.”

VOTO: 8

Soggetto: Sclavi (50)

Sceneggiatura: Sclavi (46)

Disegni: Montanari & Grassani (15)

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