mercoledì 27 gennaio 2021

Dylan Dog #56 - Ombre

 

Nel bosco di Shin, le chiome degli alberi danzano nel vento e la notte si popola di sussurri e... Ombre. Sono neri spettri senza padrone e senza corpo, forme oscure animate dall'odio. Chi ha dato vita a questi bizzarri orrori? Perché uccidono i bambini? Il sensitivo Georg Roll conosce le risposte, ma non può confidarle a nessuno. Neppure a se stesso!

Esordio nella serie per Cossu, il disegnatore da me meno amato tra i veterani dello staff dylaniato. Il “Conte Ugolino”, come l’ho sempre mentalmente battezzato, prima di arrivare in Bonelli aveva maturato esperienze all’estero, collaborazioni con Eura Editoriale ed Orient Express, fino ad approdare su Comic Art per  la quale aveva creato il personaggio di Dan Morrison. Sul Club dell’Orrore dell’inedito viene presentato come “un’altra prestigiosa firma del fumetto italiano ed europeo”, un’acquisizione effettuata nell’ottica di coniugare il fumetto d’autore con quello popolare da sempre marchio di fabbrica di Dylan Dog. Fatto sta che il suo tratto mi è sempre stato inviso e forse ha avuto anche la sfortuna di aver dovuto illustrare alcune delle avventure dylaniate meno riuscite. In questo n. 56, però, bisogna riconoscergli il merito di aver realizzato un’ ottima prima prova, a mio giudizio la migliore della sua intera produzione su DD. Ci sono diverse tavole davvero stupende come la 5° (vignetta grande di pag. 9) o la 79° (pag. 83) con la pellicola che si brucia. Per quanto riguarda il soggetto, Sclavi utilizza temi ed elementi a lui cari (l'amore/rispetto per i diversi) e una soluzione finale che per certi versi ricorda quella del #30, incluso il dilemma sul come poter uccidere un bambino, qui palesato nella grande tristezza e sofferenza di Peter Roll. C'è uno sfruttamento troppo disinvolto del "quinto senso e mezzo" da parte di Dylan nel corso dell'indagine che fa perdere qualche punticino all'albo; resta anche il dubbio che il figlio di Jo non abbia mai conosciuto Dylan: lo diamo per scontato, certo, considerando la lettera dell'assassino, ma forse valeva la pena di mostrare che si fossero parlati almeno una volta. Sta di fatto che Dylan viene colpito sul personale, come un tempo accadeva di rado. Sclavi si conferma novello Erode, non esattamente politically correct, sferrando un tremendo colpo alla povera Jo. Hur, una sorta di Ghor adulto, va ad inserirsi nella galleria dylaniata dei malcapitati diversi vittime dei pregiudizi dei cosiddetti “normali”. Continuano le variazioni sul tema del lacio della pistola, una gag ormai quasi fissa. La parte migliore dell’albo resta, però, lo squarcio sul futuro dell’ “altro” Alex Smith. Omaggio a E.T., Nosferatu e alla Disney, con addirittura l'ombra di Ezechiele Lupo in copertina. Con Cappuccetto Rosso e il Babau siamo proprio dalle parti della favola horror, in cui Cossu invero si è sempre trovato bene sfornando le sue prove migliori (penso soprattutto a L’antro della belva).

Storia che non ricordo con nostalgico affetto come altre del periodo, ma che ad ogni rilettura apprezzo sempre di più.

Curiosità: (1)Sull’inedito viene annunciata l’imminente uscita dei Tarocchi di Dylan Dog. (2)Nell’albo Groucho afferma che Dylan ha un anno in più dell’età di Mozart quando questi morì, per cui, il nostro in linea del tutto teorica, dovrebbe avere 36 anni. (3) Dylan afferma di non capire bene i bambini e di averne a volte paura.

BODYCOUNT: 8

TIMBRATURA: Sì (1, Jo)

CITAZIONE: “Che cosa sono le ombre?.. E dove vanno quando non c’è più luce?”

VOTO:  8,5

Soggetto: Sclavi (48)

Sceneggiatura: Sclavi (44)

Disegni: Cossu (1)

2 commenti:

  1. Su Cossu non siamo mai andati d'accordo, essendo uno dei miei disegnatori preferiti!

    Amo molto la sua cura per il dettaglio: se disegna un prato, raffigura i fili d'erba uno a uno, se disegna una casa, raffigura i mattoni uno a uno, etc. Qualcuno potrebbe obiettare che amo molto anche Dall'Agnol, che al contrario ha uno stile molto più sintetico, ma è proprio questo che mi piaceva di "Dylan": che aveva una vasta gamma di artisti molto differenti uno dall'altro e ogni mese potevi ammirare un tratto totalmente diverso da quello del mese prima.

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  2. Beh anche del comparto grafico attuale non ci si può lamentare, mentre c'è stato un lungo periodo in cui alcuni disegnatori storici della testata (Roi, Freghieri e Piccatto in particolare) "tiravano via" che era un dispiacere.

    Cossu non discute le sue qualità. Ma ha un tratto troppo "rassicurante" per Dylan Dog. Non è mai andato bene. E sei l'unico che conosco a cui piaccia. :)

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